mercoledì 23 ottobre 2013

Avanti il Boia


Hassan Rouhani il nuovo presidente dell’ Iran non esita, senza timore e remore chiama direttamente nel suo governo, elementi legati alla repressione interna e al terrorismo internazionale.
Maryam Rajavi, presidente del consiglio della resistenza, aveva ragione paragonando l’elezione in Iran come la sabbia mobile che ingoierà il regime totalitaria di Tehran e che andrà verso la massima espansione del terrore nel mondo. La conferma arriva immediata, basta leggere alcuni nomi di ministri per confermare una sensazione: Mostafa Pour-Mohammadi, Ministro della Giustizia, è uno degli alti funzionari responsabili dell’eccidio di 30.000 prigionieri politici nel 1988 e di numerosi attentati nel mondo. Altri membri del nuovo governo sono alti funzionari del regime stesso che, negli ultimi tre decenni, sono stati ampiamente coinvolti in guerre, repressioni, esportazione del terrorismo e del fondamentalismo.
Come ha sottolineato Rajavi, proprio il giorno dopo le elezioni, nessun cambiamento si può immaginare senza libertà per i prigionieri politici, libertà di parola, libertà di associazione politica, cessazione dell’aggressiva ingerenza in Siria e in Iraq e interruzione del progetto per la bomba atomica.
Sessanta giorni dopo le elezioni, Rouhani ha ben dimostrato, in varie occasioni, che non vuole né può portare alcun cambiamento riguardo alle suddette questioni. Rouhani ha detto al primo ministro siriano, arrivato a Tehran per partecipare alla sua cerimonia di insediamento, che il regime dei mullah non cesserà di appoggiare il governo di Damasco nella lotta contro il popolo Siriano.
Curriculum politico di alcuni ministri:
-Mullah Pour-Mohammadi era un importante membro del trio “Commissione della Morte” che ha ricoperto il ruolo più importante nell’eccidio di 30.000 prigionieri politici nel 1988. L’orribile massacro di 100 studenti tra i 16 e i 18 anni, e l’espulsione degli insegnanti di Bandar-Abbas.
Pour-Mohammadi è stato anche coinvolto negli “omicidi a catena”. Non ha mostrato pietà nemmeno verso i suoi parenti, infatti è stato coinvolto nel brutale omicidio, con il corpo dato alle fiamme, del cugino di sua moglie Ashraf al-Sadat Borghai .
- Mullah Seyed Mahmoud Alavi, Ministro dell’Intelligence: E’ stato incaricato del Dipartimento per la Supervisione ed Ispezione e del Dipartimento per le Pubbliche Relazioni e la Propaganda all’interno dell’organo repressivo e di spionaggio noto come “Fede-Politica” del Ministero della Difesa, ricoprendo un ruolo importante nella repressione ed uccisione del personale militare che era contro il regime.
 - Hamid Chitchian, Ministro dell’Energia: Comandante del Dipartimento Intelligence di Tabriz è stato un tassello chiave negli organi repressivi.
- Abbas Akhoundi, Ministro per gli Alloggi: E’ stato uno dei primi membri del Consiglio Centrale della Jihad  per la Ricostruzione, responsabile di aver fornito la logistica per la guerra Iran-Iraq.
Dopo le elezioni tra 19 giugno al 10 agosto, in Iran, sono state impiccate 102 persone!
Dr. Jamshid Ashough

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